Carmagnola – Giugno 2025
La questione è piuttosto urgente: le varietà di canapa “giganti” italiane richiedono un quantitativo minimo di molto inferiore a quello stabilito per decreto per ottenere il Contributo PAC, se si vuol favorire uno sviluppo serio dei molteplici settori industriali dove impiegare i derivati della pianta.
Assocanapa, con il supporto di Cia Piemonte e l’azienda sementiera Dimensione Canapa specializzata nella coltivazione e certificazione delle varietà di canapa italiana, ha presentato una formale richiesta al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) per la revisione dei quantitativi minimi di semente di canapa ad ettaro necessari per l’ottenimento del contributo PAC (Politica Agricola Comune).
L’attuale decreto del 27 settembre 2023, fissa a 25 kg per ettaro il quantitativo minimo di semente per ottenere il contributo PAC.
Un valore che, secondo le associazioni e l’azienda, non tiene conto delle specificità delle varietà di canapa industriale italiane.
Queste, infatti, sono varietà “giganti” che richiedono una densità di semina inferiore rispetto alle varietà monoiche europee, più diffuse e considerate nel decreto.

La richiesta di Assocanapa, Cia Piemonte e Dimensione Canapa mira a ottenere un adeguamento dei quantitativi minimi di semente alle caratteristiche delle varietà giganti e quindi di “abbassarli” a 8 kg ad ettaro per la produzione di seme da semina e di 15 kg ad ettaro per la produzione di granella e paglie , al fine di non penalizzare gli agricoltori italiani e favorire uno sviluppo efficiente, sostenibile e redditizio delle coltivazioni di canapa del Paese.
“L’attuale quantitativo minimo di semente per ettaro rappresenta un ostacolo ed un disincentivo per gli agricoltori italiani che coltivano o vorranno coltivare in futuro varietà autoctone di canapa”, spiega Assocanapa, .
“Chiediamo al Masaf di accogliere la richiesta di derogare a questo valore, tenendo conto delle caratteristiche specifiche delle varietà italiane”.
L’auspicio è che il Masaf accolga la richiesta perché se oggi le coltivazioni di canapa industriale rappresentano poca cosa rispetto ad altri tipi di coltura, lo sviluppo che si prevede per il futuro prossimo e l’incremento di ettari sono strettamente collegati anche alla possibilità di accedere al contributo PAC.