La canapa industriale è regolata da una serie di normative nazionali e internazionali che ne definiscono l’ambito di coltivazione, trasformazione e utilizzo. In Italia, la coltivazione della canapa industriale è consentita a condizione che essa rispetti specifici requisiti legali, tra cui il contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) che non deve superare lo 0,2%. Le varietà di canapa ammesse devono essere registrate nell’elenco delle varietà ufficiali, e gli agricoltori devono acquisire i necessari permessi per la coltivazione.
In Europa, la coltivazione della canapa industriale è regolata dal Regolamento (UE) 1307/2013, che stabilisce i criteri per l’agricoltura e la gestione dei fondi pubblici per le coltivazioni agricole, incluso il supporto alla canapa. Inoltre, la Direttiva 2001/83/CE e il Regolamento (CE) 178/2002 fissano le linee guida per l’uso di piante e derivati della canapa nell’industria alimentare e dei cosmetici.
In Italia, la Legge 242/2016 è una pietra miliare, poiché promuove lo sviluppo della filiera della canapa e stabilisce le modalità per la coltivazione e la commercializzazione dei prodotti derivati. La legge prevede incentivi per gli agricoltori e le imprese che desiderano intraprendere attività legate alla canapa, come la produzione di biomateriali, tessuti, e prodotti alimentari. Inoltre, il Decreto Legislativo 226/2016 fornisce ulteriori specifiche sulla regolamentazione dei prodotti derivati dalla canapa.
Assocanapa segue attentamente queste normative, supportando gli agricoltori e le imprese nel rispetto delle leggi e promuovendo la corretta applicazione delle regolazioni esistenti. L’associazione si impegna anche a lavorare a stretto contatto con le istituzioni per favorire un quadro normativo che possa stimolare l’innovazione e lo sviluppo di una filiera produttiva sempre più forte e sostenibile.